Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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an bellissimo carro trionfale, tirato da quattro palafreni bianchi coperti di seta azzurra, su del quale, si assidevano quattro fanciulli seminudi^ ravvolti a maniera di genietti in leggerissimi veli: e per ciascun lato del carro siedeva un uomo di venerabile aspetto, con lunga barba e con eroico vestimento. Il primo de' quattro venerandi sapientissimi uomini rappresentava Platone, il secondo Marco Catone, il terzo Quinto Fabio , il quarto Scipione Nasica. E in cima del carro stava una donna rappresentante la Sapienza, vagamente e riccamente adorna. Seguiva un coro di musicali istrumenti ; poi compariva il Conte Nicolò Rangoni, tutto armato, montando un bravo destriero. Egli indossava una sopravveste azzurra ricamata in oro ed in perle; e in capo portava un elmo con sopra un monte d'oro ardente, ed il motto = Non vi può fortuna. = Staffieri e scudieri, vestiti colla sua divisa lo circondavano e ne porta van gli stemmi : e dietro a lui erano sei squadre di dieci valorosi per ciascheduna; la prima vestita all'italiana, la seconda alla turca, la terza alla francese, la quarta all' alemanna, la quinta all' ungherese, la sesta alla moresca ; tutte però contraddistinte per l'azzurro colore. Erano I principali in esse squadre: Cammillo Volta, Raimondo Malatesti, Corrado da Matellica , il Conte Bò, Annibal Bevilacqua, Giovanni Bentivoglio , e forse altri. Essi entrarono, girarono attorno dello steccato, uscirono da occidente, riducendosi presso il Palazzo e lasciando nello steccato il carro trioni fale. Subitamente entrò la parte verde, che veniva per le clavature. Primi furono sei trombettieri a cavallo, poi il carro trionfale , tirato da quattro palafreni ornati di verde, coi quattro fanciulli seminudi come nel carro degli azzurri, e ad ogni lato un vecchione fortunato, simboleggiando Giulio Cesare, Ottaviano Augusto, Adriano e Metello, A cima del carro era gran palla d'oro con in piò la Fortuna, vestita dì broccato d'oro, ed avente alla fronte Un leggerissimo velo che l'aura mollemente agitava.
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Platone Marco Catone Quinto Fabio Scipione Nasica Sapienza Conte Nicolò Rangoni Staffieri Cammillo Volta Raimondo Malatesti Corrado Matellica Conte Bò Annibal Bevilacqua Giovanni Bentivoglio Palazzo Giulio Cesare Ottaviano Augusto Adriano Metello Fortuna
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