Annali della cittą di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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festeggiassero; cosģ addivenne che anche in questa circostanza uscisse in luce nn sonetto, che Giacomo Poggio diffuse pel primo, perchč l'autore l'ebbe a lui indirizzato con breve epigrafe latina. Ed ecco l'una e l'altro:
Ad praestantem virum Iacóbum de*Podio, in scriben-da cronica summopere diligenti, amici sui sonetwn.
Vģgile essendo sempre e sitibondo A 1' ornamento e a la felicitade Di nostra patria, e ancor tranquillitade Il signor nostro Ser Giovan secondoDe'Bentivoglio , Prģncipe giocondo
Pił d'alcun altro in verun*altra etade, Prima ci porse per sua gran bontade Pace e giustizia onde mantiensi il mondoMolt' anni, eh' ei sedette in principato * Poi o'illustrņ d'innumeri edilģzi Ed ornamenti d'eterna memoria.
Ora ci accresce per maggiore ornato Naviglio e porto , santi benefizi, E alla Cittą di trionfo e di gloria.
O tu, che scrivi in storia, Ricordati ch'egli č di gran prudenzia, E aopra ciaschedun di molta audenzia.
Ma si passi ad altro.Pietro de'Medici, rimasto fedele all' alleanza contratta da suo padre con Fer-* dinando Re di Napoli, avea promesso di chiudere
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