Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      •?Tennero con tanta sollecitudine, che la fama loro yion era a Bologna pervenuta: il perchè quando Giovanni Bentivoglio seppe che i Medici stavano alla soglia del suo palazzo, allora discese, fu ad incontrare que'meschini, e dimandò a Pietro qual mai cagione l'avesse mosso a lasciar Firenze: e saputa da Pietro ogni cosa per ordine, non potè starsi dallo sclamare: „ Un Principe non ha a scender di trpno che spento ; e se mai udiste un qualche dì che Giovanni Bentivoglio fosse stato cacciato da Bo-goa, noi vogliate credere; dite piuttosto che fu tagliato a pezzi dai nemici, ma in patria. „ — Così riporta il Nardi. — E qui si può considerare come non sia in arbitrio di chicchessia il trovar la morte che si voglia, e come, agli estremi, nasca in chiunque non sia folle il desiderio della propria conservazione e la speranza di risorgere a miglior sorte quando che sia. — L'esperienza sua propria avrà insegnata a Giovanni questa verità. Egli pure fu cacciato, e non morì dotto i colpi dell'inimico, ma in esiglio frai Lombardi, in condizione di umile privato.
      Quella rampogna di Giovanni Bentivoglio ed il contegno forse del Senato felsineo, fecer conoscere ai Medici non essere Bologna soggiorno o dimora per loro ; e presto ne disgombrarono, riparando Pietro a Venezia (come dissero il Ghirardacci ed il Giovio) e gli altri a Pitigliano.
      Nè qui possiamo andar oltre nel nostro racconto senza dire ( a lode di Giovanni Bentivoglio ) ciò ch'egli fece a sicurezza della Città e del Contado quando sentì che Carlo Vili, (fino dalla State) avea superate le Alpi, e senza contrasto discendeva pel Piemonte e pel Monferrato, e attraversava poi il territorio nostro, a trovar via per cui conquistare (com' abbi a m detto) la Toscana. — Il Senato bolognese vedeva, non senza timore, i sessantamila armati di Carlo sulle porte, per così dire, della Città. Giovanni allora, per impedire qualche sciagura, ordinò stessero le genti in armi ; il Rangone,
     


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 607

   

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