Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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di Calabria, con duemila e cinquecento corazze e còti cinquemila pedoni intendeva 1' animo a far fronte al Montpensier ; ma poi sgomentato piegò per Napoli , lasciando esposte Faenza e Forlì , che soffrirono orrende ingiurie dalle sfrenate soldatesche.— Carlo poi per parte sua, mentre Pisa sottraevasi alla dizione de'fiorentini e ri vendica vasi nell'antico stato, faceva solenne ingresso in Firenze (17 Novembre) alla testa dell'esercito, cavalcava un superbo destriero , teneva il calcio della lancia posato sulla coscia, e per quest' atto d'orgoglio, riputò d'aver fatta la conquista della città, e di non essere obbligato a quanto promesso aveva allo stolido Pietro dei Medici. Solo stava dubbio il beffardo francese in questo fatto ; se convenissegli restituire a Pietro la conquista, o darla piuttosto a governare per proprio conto. Indarno i magistrati rappresentavan-gli esser egli l'ospite loro, non il padrone; avergli aperte le porte della Città per fargli onore non per paura che ne avessero; nè darsi per vinti. fin-* chè gli abitatori di Firenze durassero insieme ad esserne ancora le milizie. Carlo insisteva sempre,, mettendo vergognose condizioni, che il suo segretario lesse come ultimatum del Re. Onde allora Pier Capponi, strappato lo scritto di mano al detto segretario e fattolo in brani, con voce di sdegno, e con accesa faccia sclamò: „ Or bene, s'egli è così, voi sonerete le vostre trombe, noi soneremo le nostra campane. „ Atto risoluto che intimorì i francesi : onde Carlo dichiarò esser contento del sussidio offertogli dai Fiorentini ; e per compenso promise di restituire alla repubblica tutti i luoghi forti a lui consegnati dal Medici, tostoohè avesse, o com-
Ìùuta. la conquista del Regno di Napoli, o stipu-ata la pace, o consentita anche soltanto una tre-> gua di lunga durata.
Dopo questa convenzione Carlo VIII. partiva da> Firenze (28 Novembre) pigliando la via di Siena: l'esercito napoletano in questo tempo medesimo sgombrava, come abbiam detto, la Romagna troppa
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