Annali della cittą di Bologna di Salvatore Muzzi
i44 r ANNALIe lunghe frappate, e pimpinella colle sue piccola foglie tonde e dentate, e con grazia viole. E dal prato (prosegue a dire) entravasi sotto lungo pergolato voltato di vite con egregia arte, producente uve lugliatiche e moscatello, e dai lati erano prosai bianchi e rossi, e rosmarini e lavande delli cui fiori si fanno odorifere acque. In capo del pergolato era una pulita via con siepe di varie viti acconcie in ordine con legnami di teneri salci » le quali viti producevano uve dolci e saporite di color d1 oro, cui scorreva quasi intorno un rivoletto di acqua che facea soave mormorio. E di lą da tale via era un prato di trifoglia erba, e quindi un brollo con ottima misura di varii e diversi frutti, pere, pomi, ciriegie di delicati sapori; albicocche, persiche, pruni damaschini e catelani,ed altre sorta intorno a questo fruttifero prato. E da tre canti erario siepi di pomogranati pungenti, di grespini, di cotogni ; e dall'un lato del pergolato, a destra mano per linea retta, yedeansi molti mandorli fruttiferi ; e dall'altro lato altri fruttiferi arbori, che produ-cean nuovi frutta; e qua e colą molti gelsi di bella mole , e di vegeta produzione*Cavoli, lattiche, bietqle e boragini a fiori azzurrini vi erano; finocchi e prezzemoli saporiti, e ruta e menta ; asparagi, cipolle ed agli, rape grosse e dolci; piselli, carciofi , melloni , zucche e cetriuoli d' ogni modo. . Ma se cosģ triviale era quel giardino od orto che dir si voglia, magnifica per opera d'arte era la Casa della Viola, e bellissimo e pregiato molto il Casino, dove eccellenti artisti in dipintura gareggiarono a Rappresentarvi cose di caccia, e delizie villereccie, je tratti eletti delle favole di Diana e d'Apollo. Infra £ quali artisti primeggiava per avventura Innocenzo Francucci da Imola, il solo di che si serbi vestigio ancor di presente. E se in questo secolo che fa si poco e tanto si briga e si studia a distruggere, Alvise Qui rini da Stampalia non invocava il governo con quel calore e con quel potere che in lui si ^rotavano; essendo tramutato il giardino e volendosi
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