Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI a 249
tali dimostrazioni di giubilo come se fosse ritornato nn padre ai figlinoli, anzi un prìncipe ai sudditi. Nella quale circostanza ordinò egli al famoso Francia, al sommo artista bentivolesco, una tavola per altare, che riuscì una meraviglia, dov' egli venne rappresentato con barba intera ma piuttosto corta, perchè probabilmente nei cinque mesi di viaggio, stando al costume de' pellegrini, più non rase la barba, come tutti usavano a que'tempi. E la dipintura di che parliamo fu posta noli' aitar maggiore alla chiesa suburbana della Misericordia a porta Castiglione, e fu terminata nel seguente anno, in mesi appena dappoiché n'ebbe ricevuta la commissione.
E finiremo col notare che in quest'anno un tem<-porale spaventevole cagionò gran male in Roma, perchè accompagnato da fulmini che fecero gravi guasti, trai quali uno rovinò per tal guisa una parte della mole di Castel sant' Angelo, che abbi* sognò molta somma e non lieve cura per riparare al molto danno recatovi.
ANNO DI CRISTO 1499.
La spedizione di Carlo Vili, contro Napoli avea tirata sull'Italia l'attenzione di tutti i potentati d' Occidente. Gli oltramontani s'erano avveduti di essere abbastanza forti per farla da padroni, e all' uopo anche da masnadieri, nel più ricco allora e più civil paese della terra. Da quel tempo innanzi tutti i vicini agognarono di sottometterne qualche porzione al lor dominio: vollero toccar la loro parte nei tributi di questo suolo così ubertoso, nelle imposte di città ove 1* industria dava moto a tanto braccia, accumulava tanti capitali. La cupidigia mise loro le armi in mano, soffocò in loro ogni più. generoso sentimento , i capi si moàtrarono insaziabili , i soldati non pensarono che a saccheggiare ;
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