Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
37iCanonis hic speculum, Civilis et anchora Juris Hic jacet, aeternas mens tenet alma domos. Nomen erat Petrus , genuit Fame sìa Prole s}
Hunc Ancharanum dat sibi Juris opes. Quis superavit eum virtute micante? Quis isteConsiliis hominum clarior ante fuit? Pro meritis nunc astra dedit sibi Iupiter almus, Et voluit gelido membra lacere solo.
La lapide, rappresentante l'immagine giacente di Pietro Ancarano, trovasi anche di presente intatta nell'indicato chiostro di san Domenico, come vi si leggono del pari le due di sopra riportate Inscrizioni. Lo stile di questa scultura è grandioso, ben ragionata la sua esecuzione, e non affatto indegna di quell'età, la quale di poco precedette l'aureo secolo dell' arte. Questa lapide sculta da ignoto artefice , fra, può dirsi, avuto il privilegio di una conservazione, che non suole giammai verificarsi in quelle, che, come la presente, murate si stettero nel pavimento della vecchia chiesa, e che per lo più veggonsi affatto logore, e colle inscrizioni del tutto cancellate: soltanto vi si vedevano altra volta gli stemmi gentilizi dell'Ancarano, che furon guasti nel,e passate politiche vicende del 1796. — Lasciò 1'Ancarano Consigli e Responsi di giurisprudenza, che sono codici dai migliori Leggisti allegati nelle Ioto citazioni: lasciò beneficenze cui la città nostra renderà sempre tributo di gratitudine: ma lasciò il massimo de' suoi monumenti nel nobilissimo Collegio , che da lui prese nome, il quale passò per le mani di molti e molti amministratori, e finì da ultimo in proprietà della casa Farnese, la quale del 1729» in circostanza della ricostruzione del tem*> pio di san Domenico, fece scolpire appiedi dell'anr tica lapide la seguente memoria, che tuttora vi si
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