Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIl'ordine non è ben certo) non consentirono ai bolognesi di ricondursi alla patria, e seco li trassero in cattività fino a Parma, e protestarono che lasciati non gli avrebbero se non isborsassero pel riscatto cinquemila ducati. E volendo pur onestare cotal violenza, ne addussero motivo l'uccisione d' un lor Capitano a Castel Fiuniinese. — A siffatta novella il Senato portò al Borgia ed al Viceré di Milano le proprie lagnanze: meravigliava si Violasse il diritto delle genti, é da coloro che, accolti ospitalmente e senza compenso provveduti, parea dovesser retribuire ben altro guiderdone. Dolse al Viceré l'atto indegno, l'ingratitudine e la violenza de'francesi: e fece bentosto metter liberi i Commissari bolognesi.—E così alla fine si pervenne di quest'anno importantissimo per la storia felsinea.
In esso anno morì Andrea Grati , uno de' sedici Riformatori , e fu seppellito nella Chiesa de' Servi sotto il bellissimo monumento dove giace ancora Giacomo Grati seniore, cospicuo tanto tra gl'illustri della famiglia. In posto di Andrea fu eletto dei Riformatori il fratello Carlo. — Ebbero i Bolognesi in questo stesso anno un'indulgenza dal Papa, in forma di giubileo, a chi confessato e comunicato visitasse le quattro Chiese di san Pietro, di san Petronio, di san Domenico e di san Francesco.— Morì ancora Alessandro Bianchetti, e fu tumulato in san Giacomo. — E morì pure Gaspare Bargellini senatore, nel ritornare da san Giacomo di Galizia: ed ebbe a successore nella dignità il fratello Astorre. — Nella quaresima fu conceduto lo Spedale di san Lorenzo de' Guerrini a venticinque donne convertite, che avevano tratta la vita con iscandalo per lunga sta* gione, e che si furono ravvedute mercé le prediche d'un santo frate. E in quell'ospizio raccolte, menarono vita edificante , e penitenza fecero de' loro trascorsi.
Faremo fine alle notizie di quest'anno accennando come presso al Castello di san Giorgio alcnni contadini lavorando il terreno, trovarono una grande
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