Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
bolognesi
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di pagare due e mezzo per ogni centinaio di quello che gli era dato per dote, e se alcun povero uomo si ammogliava senza dote, era costretto di pagare sedici soldi, e tutti coloro che vendevano o affittavano possessioni o case, era necessario che pagassero cinque per cento di tutto il prezzo che si contrattava. Esentò inoltre per cinque anni Bologna da qualunque imposta, e insieme comandò, che sotto pena di scomunica i cittadini depositassero le armi, e che niuno scrivesse ai Bentivoglio o facesse adunanza maggiore di quattro persone. Indi rinnovò gli Anziani, ponendo in seggio :
Gonfaloniere di Giustizia Gian Antonio Gozzadini.
AnzianiCristoforo Bargellini Orsino Orsi
Alessandro da Manzolino dott. Giambattista Castelli Francesco Conti Filippo Manzoli
Francesco Boccaferri Andrea dal Giglio
i quali passarono al Palazzo pubblico, accompagnati dalla nobiltà, e giuraron fede nelle mani del Papa, ed avuta la benedizione furono condotti a residenza nel palazzo fatto vuoto dai Bentivoglio , dove però non rimasero per lungo tempo.
Nominò ancora Papa Giulio gli astanti allo Studio pubblico, e furono Giovanni Marsigli, Giambattista Castelli, Pellegrino Caccianemici ed Antonio Maria Legnani. — E se mutò gli Anziani ed i Rettori dello Studio, volle mutare anche il Senato ; o a meglio dire, per ridurlo a stabile e lodevole forma, pensò di compirlo di quaranta senatori ; onde ne prese una parte dal Senato antico dei Sedici , una parte dal nuovo dei Venti, e un' altra
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