Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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fatti da'suffragi de'proprii concittadini a governar® la Liguria e ad aver cara delle fi annaso genovesi, traendo ogni anno una determinata somma da pagarsi al Re. Ma i francesi non poteano capire come i gentiluomini esser dovessero uguali a'plebei: come od re esser potesse legato da condizioni impostegli da' sudditi : come il danaro potesse ricusarsi a colui che disponea della forza. Tutte le capitolazioni di Genova furono infrante 1* una dopo dell* altra : i gentiluomini si mostrarono presti a seguire il partito regio a'danni della loro patria: furon veduti portare con arroganza uno stilo » su cui era inciso ti motto castigavillano, mostrandosi impazienti di separarsi dal popolo colla bassezza de* sentimenti • con l'assassinio. Ma quel popolo tollerar non potò il duplice giogo dello straniero e d'una nobiltà traditrice della patria: il giorno 7 Febbraio 1S07 si ribellò, cacciò i francesi, proclamò la repubblica, nominò un novello doge; ma mancavagli il tempo p?r assicurare la propria difesa. Il 3 Aprile Luigi XII. partiva da Grenoble con un esercito possente: bentosto fu alle porte di Genova, e disfece quelle milizie di recente leva, che non valsero a sostener l'impeto delle vecchie sue bande. Ai 09 di quello etesso mese rientrò in Genova e mandò al supplizio il Doge a la più parte de'cittadini generosi, che segnalati si erano nella difesa della patria.
Perciò l'Italia non istraniera consisteva oramai nello Stato della Chiesa, nella Toscana e nella repubblica di Venezia, sulle quali contrade medesime gli oltramontani rovesciavansi da ogni banda: ora gli Spagnuoli, ora i Francesi facean tremare il Papa e la Toscana: i Tedeschi e i Turchi spaventavano Venezia. In quella stessa età lo Stato Pontificio in breve ora avea vedute più uccisioni ed assassini e incredibili perfidie di quello che se ne incontrino negli annali delle più depravate monarchie. Cesare Borgia, aveva dapprima spogliati e immolati tutti i piccoli Principi . che dominavano Pesaro, Rimini, Forlì e Faenza: aveasi sottomesso il principato di
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