Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI a7
di Bologna (volgendo l'anno a coi fra poco posse-remo ) incolpandone noi lo stesso Duca nipote presso dello aio Pontefice. Ed ecco il fatto come avvenne, secondo che riferisce il Cardinale Pietro Bembo con-temporaneo. Era allora Francesco della Rovere uscito dalie Camere dello zio Papa, dove era andato per iscusarsi delle calunnie appostegli dal suddetto Cardinale Alidosi, che a lui aveva attribuite, fra l'altre colpe, quella di essersi perduta Bologna dal Pontefice: ma non avendo lo zio voluto udirlo, anzi avendolo cacciato dal suo cospetto, egli, pieno di mal talento contro il suddetto Cardinale autore del rapporto falso, incontratolo per istrada lo privò di vita. Il remare della morte del quale pervenuto subito al Papa, cominciò Giulio con grida infino al cielo ed urli miserabili a lamentarsi, movendolo soprammodo la perdita d'un Cardinale; e molto più r essere sugli occhi suoi, e dal proprio nipote, con esempio insolito violata la dignità del cardinalato: cosa tanto più molesta a lui, in quanto più fapeva professione di conservare 1' autorità ecclesiastica. Il cui dolore non potendo tollerare, partì il detto Pontefice il giorno medesimo da Ravenna per ritornarsene a Roma.
ANNO DI CRISTO 1511,
Ritornando a Papa Giulio che lascia Bologna alla fine dell'anno, e che fermo si sta nel proposito di volere la Mirandola , diremo che nel principio di quest'anno, sprezzando egli la fredda stagione, ed il cattivo stare alla campagna, volle nondimeno passarla in campo alla militare; e pose sua stanza così vicina all'assediato luogo, che una palla d'artiglieria, tirata da quelli di dentro, percosse nell' alloggiamento dov'egli stava, ed uccise alla presenza di lui un suo cameriere. Ond'egli perciò acceso d'ira,
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