Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIBentivogli mandarono un messo aecretamente a Lorenzo Ariosti, facendogli sapere che essi erano giunti a Confortino, luogo poco lontano dalla città, e che allora era il tempo che egli mostrasse quanto amava i Bentivogli. Lorenzo fece tosto intendere ogni cesa a Francesco Ranuzzi, e a Nicolò Ghisilie-ri:e poi avendo tutti tre messo in ordine le loro compagnie di armati passarono alla Porta di san. Felice, della quale si fecero padroni, scacciandone le guardie, col dire che volevano essi averne la custodia acoiocchè bob fossero per essa introdotti i soldati di Ramazzotto, nè d' altri ; e dopo che ebbero in poter loro quella Porta, vi sopravvenne in aiuto Marcantonio Fantuzzi con la sua compagnia armata, e allora Lorenzo mandò un uomo a posta a far sapere ai Bentivogli come passavano le cose» e a dir loro che venissero con quella maggior prestezza che fesse possibile, perchè sarebbe loro aperta la Porta: e avendo ciò inteso Annibale ed Ermete con Costanzo suo figliuolo, palesarono il negozio a Giovangiacomo Triulzio, il quale in-* tendendo che lo indugio portava pericolo, diede loro cento uomini d* arme, con dugento cinquanta cavalleggieri, i quali seguitando i Bentivogli, s'inviarono verso Bologna*
Avevano intanto gli amici e fautori della parte ecclesiastica inteso P apparecchio, che facevano i seguaci de' Bentivogli ; per la qusl cosa si armarono assai di loro per ricoverare la Porta di san Felice ; ma quando andarono per assalir coloro, i quali, erano alla Porta, essi vennero loro incon^ 4ro; onde azzuffandosi insieme e combattendo, restarono i Bentivoleschi superiori; la qual cosa vedendo il popolo che già era tutto in arme, cominciò a piegare alla banda de' vincitori, e il Le*-gato d' ogni cosa pienamente informato, si parti di palazzo senza far parola con veruno, e si ritirò nel Castello della Porta di Galliera, d' onde poi di nascosto andò a Ravenna dal Pontefice, facendogli scorta Guido Vaino con cento cavalleggeri;
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