Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNETSf 6inon entrarono, quasi direi, che forestieri e soldati: tutte le leggi promulgate da diciotto anni addietro furon rese nulle: una balia di devoti ai Medici ebbe , il freno della cosa pubblica ; e questa balla piegò sommessa a Giovanni, a Giuliano, al lor nipote Lorenzo, cbe nell'esiglio tutte abitudini repubblicane dimisero. Ognun di loro avea figliuoli naturali cui crescere grandi e magnifici ; l'avito patrimonio era stato disperso; un altro se ne formasse ad aggravio del popolo; un altro che bastasse ali» loro brame, ed al oompenso degli Spagnuoli che nell'antica su* premavi a li rimisero.
E mentre in Toscsna si facevano queste cose, in Bologna si fabbricava una piccola ma forte ròcca presso la porta di strada Maggiore, ubbidendo agli ordini del Papa, cbe così volle per sicurezza dei suoi ministri, e per tenete a freno con quella piccola difesa il popolo, se per sorte incitato dai Bentivoglio avesse tentato movimenti contro la Santa Sede.—Accennato abbiamo come Achille.Grassi fosso eletto Vescovo di Bologna nello scorso anno. Or qui aggi ugneremo, cbe cessate le turbolenze Beoti volo-se he , prese il possesso della sua dignità pastorale ( a5 Loglio ), celebrando poi solennemente la prima messa in san Pietro (8 Agosto). E diremo ancora che fin dal i5o4 era Arciprete Commendatore di san Giovanni Evangelista di Pastino, e che durò nelle funzioni sue eoolesiastiche per dodici anni, o poco meno, dando a conoscere coi fatti che Papa Giulio non fu condotto in inganno quando alla Diocesi bolognese un bolognese Pastore decretò ohe presiedesse.
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