Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 7Sa7
costoro coi Tedeschi e gli Svisceri nella Veheais, rapito avevano all' Italia ogni ordinamento a cornane* La regione cui doveva l'Europa le molteplici suo cognizioni: la Scienza Medica cioè di Salerno e la LegaIe di Bologna; la Teologia di Roma; la Poesia Ja Filosofìa e le Belle Arti di Firenze; la Tattica militare e la Strategia dei Bracoeschi e degli Sforzeschi ; il Commercio e la Banca de* Lombardi ; là Scienza Agricola ed Idraulica del còlle, del pianò^ e d'ogni postura e guardatura di cielo: questa re* gione ragguardevole, ornai non era proprietà de'le* gittimi suoi a hi tanti. Vedeva essa perpetuarsi in casa sua la lotta degli oltramontani guerreggianti fra bnro per l'occupazione di lei ; e la guerra nuli'altri» le lasciava fuorché i patimenti di una lunga e disperata agonia. Indarno si godeva Giulio II. d'aver cacciati i Francesi; indarno iva sciamando che tutti gli altri barbari caccerebbe:.... egli non li cacciò, ma sopperì agli uni cogli altri; e gli ultimi temiti furono più aspri de' primi. Oltre di cbe questo pensiero di nazionale affrancamento, cbe ornai il solo Papa coltivar poteva in Italia con qualche buona e fondata speranza, fu presto abbandonato; ohè otto mesi dopo la cacciata de'Francesi dallo Stato di Milano, e cinque dopo il ristaili li meuto dei Medici in Firenze, Giulio II. mancò di vita (ai Febbraio^ e con lui il più gran sostegno dell'italiana dignità. Succedevagii Giovanni de'Medici (i j Marzo) e prendeva nome di Leon X.: immenso, immortai nomai Saliva al gran Seggio d'Alessandro III. e di Eugenio IV. 1' undecimo mese da che fu prigione deS Francesi alla battaglia di Ravenna, il sesto dappoiché per le armi Spagnuole avea veduti. i Palleschi ricuperare l'antica potenza nella città di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo il Magnifico. Grandi torti avea Leone a rivendicare, grande fama a procacciarsi!
Egli ebbe la singoiar ventura che il suo nome rimanesse unito alla più bella età cbe sorgesse per le lettere e per le arti dopo il loro rinascimento. Partecipò egli alla gloria de' letterati, degli eruditi,
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