Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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delle sue perdite, e di provvedere con qualche stabilimento in altra parte la sua famiglia. Egli non reputò tuttavia prudente di ricevere il Re in Roma od in Firenze, ma scelse a quell' oggetto la città di Bologna, dove promise di venire ad incontrarlo, tosto che fatti fossero i necessari preparativi per lo ricevimento loro ; come il Vizani e tutti gli Storici d'Italia raccontano. «
Incoraggiati intanto dai felici successi di Francesco I., i Veneziani cominciavano a nudrire qualohe speranza di poter ricuperare i continentali loro domimi , dei quali erano stati privati dagl' Imperiali e dagli 8pagnuoli in conseguenza della lega di Cam-brai, Essi spedirono perciò al Re, che allora trova-vasi in Milano, un* ambasciata composta di quattro dei loro più rispettabili cittadini, affine di congratularsi con esso lui del felice successo delle sua armi, e di prendere seco quelle provvidenze, ohe poteano contribuire a sostenere *i vicendevoli interessi diel Re , e della Repubblica. Gli ambasciatori erano accompagnati dal letterato Battista Egnaoio, il quale colle straordinarie sue cogniaioni da ua umile stato era salito a grandissima considerazione presso i suoi patriotti ; ed in questa occasione diede un nuovo saggio di sue cognizioni, e della propria eloquènza componendo un panegirico latino di Francesco I. in versi eroici per oelebrare il suo arrivo in Italia, e la vittoria da esso riportata sopra gli Svisceri. L' autore poco dopo pubblicò questo poema con una dedica al cancelliere Duprat, ed il Re, in aegno della sua approvazione, donò ad Egnazio un medaglione d' oro col suo proprio ritratto.
E mentre i Veneziani sollecitavano in tal modo il Re, e disponevano le loro forze per la ricuperatone dei loro territorii continentali, l'improvvisa morte del loro Generale in capo Bartolommeo d'Alvi ano (i Ottobre), ritardò per alcun tempo i loro aforzi, e scorraggiò le loro milizie. Durante venticinque giorni i soldati veneti destinati all' attacco di àrescia, portando seco in gran pompa il corpo
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