Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESIreale, eh' egli mantenea col più alto splendore e colla più grande magnificenza. E diede anche al -medesimo ( come seguo della sua stima ) una croce ornata di gioie, stimata i5,ooo ducati, e regalò alla I>ella e compitissima Maria Gaudin un diamante d'immenso valore, il quale fu detto d'indi in poi il diamante Gaudin. — Così ci narrano l'Amelot, ed il Fabroni biografo di Leon X. — I numerosi cortigiani del He furono parimenti trattati con particolare onore e rispetto, essendo il Pontefice non meno desideroso di togliere dalla mente del popolo francese le animosità che erano state eccitate dalla violenza di Giulio II., che d'imprimere in quelle menti medesime un'idea elevata del potere e della grandezza della Sede Romana. Nè è punto improbabile, che 1' attività naturale della pontificia dolcezza trovasse la strada di penetrare in que' petti, ne'quali l'autorità del suo predecessore aveva eccitato tanta animosità e pertinacia. In mezzo ad uria solenne conferenza uno dei nobili francesi apparentemente colpito da un sentimento di contrizione per la parte che presa avea nella opposizione alla Santa Sede, gridò ad alta voce in francese, che egli desiderava di fare la sua confessione a Sua Santità ; e che siccome non gli era permesso di farla in privato, riconosceva in pubblico, che combattuto aveva contro Giulio II. col più vivo risentimento , e non aveva mostrato alcun riguardo alle sue censure spirituali. A questo aggiunse il Re, che egli stesso era reo di una eguale offesa. Molti altri nobili francesi fecero la confessione medesima, e chiesero perdono al Papa ; il perchè Leone , stendendo le mani, gli assolse colla papale benedizione. IL Re volgendosi allora al Pontefice disse: „ Santo Padre, voi non do-„ vete maravigliarvi , se noi fummo tanto nemici „ di Giulio II., perch'egli era pure il maggiore ni-„ mico nostro; cosicché ai nostri tempi non abbia-„ mo giammai trovato un così formidabile avversa-„ rio. Egli era infatti un ottimo comandante, e sa-53 rebbe stato un gran Generale di eserciti, se non
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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