Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
i4o ANNALILe due schiere nimiche si misero allora in campagna , essendo però quella del Duca inferiore in numero a quella de'suoi avversari. Dopo diversi movimenti ed alcuni parziali scontri sulle rive del filarne Metro in vicinanza di Fossombrone, nei quali il celebre comandante Giovanni de'Medici (dette dalle JBande Nere), allora assai giovane diede saggio di quell'ingegno militare cbe poco dopo dispiegò pienamente ; gli eserciti arrivarono presso monte Ba-roccio alla distanza di un miglio l'uno dall'altro. Una battaglia decisiva sembrava allora inevitabile ; ma Lorenzo perdette l'occasione favorevole di trarre i suoi nemici ad un conflitto, e lasciò cbe si ritirassero da una situazione riconosciuta pericolosa, in luogo dove essi potevano egualmente accettare come evitare il combattimento. Invece di ricorrere lille armi il Duca di Urbino si appigliò ad uno strattagemma per suscitare dissensioni tra i suoi nemioi, e particolarmente per distogliere i Guasconi dal servigio di Lorenzo. A questo fine egli trasmise ai loro comandanti certe lettere, che si aiceano trovate negli appartamenti del segretario di Lorenzo a Sahara, piazza che il Duca aveva occupato immediatamente dopo la partenza delle truppe Papali. Da queste lettere appariva, cbe il Papa si lagnasse della spesa importuna di sostenere questi ausiliari, ed esprimesse il suo desiderio che ritornassero in Francia. Quindi nacque un fermento considerabile nell'esercito, il quale unito agli svantaggi della loro situarne, alla difficoltà di ottenere provvisioni, ed anche alla ripugnanza de'comandanti di avventurarsi ad un ,copibattimento, gl' indusse a mutare di posizione ed a ritirarsi in conseguenza di una forza inferiore nel Vicariato. Dopo l'attacco del castello di santa Costanza, il quale fu preso d' assalto e lasciato saccheggiare da' Guasconi, le truppe Papali accampsronsi avanti Maodolfo , che era la piazza più forte di quel distretto. In quel luogo un avvenimento impensato divenne quasi fatale ad un altro de' condottieri. Nel piantare l'artiglieria per l'attacco
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