Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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BOLOGNESI 169
della piazza si osservò che gl'ingegneri dell'esercito Papale ( fosse per ignoranza o per negligenza ) scelto avevano una posizione che esponeva i soldati al fuoco della guarnigione, in conseguenza di che uno de* capitani e molti soldati furono uccisi. Irritato da questa cattiva condotta, Lorenzo affrettò 1' attacco , contro le più vive ragioni de* suoi ufficiali; ed in quello, dopo avere con grandissima fatica e perseveranza provveduto per la difesa de'suoi seguaci, egli fu, nei ritirarsi, colpito da una palla lanciata dalla guarnigione, che lo ferì nella parte posteriore del capo, e non solo lo rendette per alcun tempo incapace a qualunque esercizio, ma pose anche in grandissimo pericolo la vita di lui. Così 1' Ammirato ed il Leoni nelle vite degl' illustri di casa Medici.
All' udire questa notizia in Roma, Leone spedì all' istante il Cardinal Giulio dei Medici ad assumere il comaudo dell' esercito di Chiesa. Giunto alla sua destinazione, egli trovò l'esercito medesimo nel maggiore disordine. Le dispute particolari e le personali querele de'soldati di diverse nazioni erano state sposate dai rispettivi loro comandanti ; ed i Tedeschi, gli Spagnuoli e gli Italiani, invece di opporsi al nemico, si furono armati gli uni contro gli altri, in forza di che diverse piccole zuffe erano avvenute, nelle quali alcuni soldati dei diversi partiti avevano perduta la vita. La prima operazione del Legato pontificio fu quella di dividere le truppe di ciascuna nazione da quella delle altre, e di assegnare a ciascuna di esse stazioni separate. Questa disposizione, sebbene opportunissima , non fu condotta ad effetto senza grave pericolo per la persona del Cardinale , e generò un tale malcontento, che diversi corpi considerabili di truppe lasciarono il servigio del Pontefice, e si ridussero sotto le bandiere del Duca d'Urbino. Se in quel momento il Duca fosse stato sollecito ad attaccare i suoi nemici , egli avrebbe probabilmente ottenuto una facile e decisiva vittoria. Ma se noi dobbiamo giudicare
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