Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNÉSI i39
della storia, perchè si vegga il motivo della cosa : altre parole brevissime ne diremo quando verrà il giorno dei dibattimenti e delle sentenze memorande.
ANNO DI CRISTO 1819,
La tranquillità politica goduta in quest'anno dall'Italia, ed il favore e la munificenza del supremo Pontefice, contribuirono allo sviluppamelo di quei semi di dottrina, cbe il padre di lui aveva cominciato a spargere per la Penisola , ma cbe si erano quasi al tutto soffocati nei tempi burrascosi ed oscuri che diedero cominciamento al sestodecimo secolo.—Fino da allora che Leon X. salì al seggio di Pietro, la città di Roma era divenuto il luogo di convegno degli uomini d'intelletto egregio e di sapere peregrino , i quali vi concorrevano, così per godere la compagnia degli altri dotti e letterati, come per venire in favore di Papa Leone protettore d' ogni eletta disciplina : ed ivi si stabilivano appieno, o lungo tempo trattenevansi, o con visite lunghe e frequenti soggiornavano. Nè solo esercitava Roma il suo potere sulle persone gravi o sui letterati principali ; ma chiunque era eccellente o in qualche arte, o in alcuna professione, che recar potesse o piacere o diletto ; chiunque insomma fosse atto a divenire oggetto di lietezza o di ricreazione era certo di trovar in Roma accoglienza lietissima, e ricompensa pur anche, fin dalle mani del Pontefice.
In quell' amena società i poeti tenevano un poeto assai distinto ; ma la fontana dèlia poesia era a quel tempo divisa in due distinti zampilli; talché, mentre alcuni verseggiatori bevevano alle vive acque Toscane, il maggior numero si dissetava alle purissime Latine.
Il Sannazaro napoletano ed il Bembo veneziano, trovavansi entrambi alla corte di Leon X., ed entrambi scrivevano in amendue le lingue. L'uno più.
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