Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
184 ANNALIi primi trent'anni del secolo decimosesto, che a buon diritto il medesimo può dirsi il maggiore per la classica letteratura.
Fra noi intanto accadeva che Annibale, figliuol naturale di Virgilio Poeti, avendo ricevuto alcune offese in certi suoi affari da Ercole del vecchio Galeazzo Marescotti, trovatolo un dì sulla piazza, lo ferì a morte: per la qual cosa si levò un gran rumóre , dubitando ognuno che da quel fatto nascesse qualche gran disordine; perciocché Ercole, essendo vecchio già d'ottant'anni era di molta riputazione appresso tutto il popolo, e grandemente stimato dalla fazione bentivolesca ; dopo essersi pacificato in Roma con esso loro pochi anni prima. Udito il rumore Girolamo Pepoli e Cammillo Gozzadini, corsero alla piazza, seguitati da molti amici e servitori colle spade alla mano : ma poi che intesero il fatto, si ritornò ciascheduno alle case proprie, aspettando d'intendere che fine sortirebbe la cosa.
Intanto i figliuoli di Ercole avendo inteso delle ferite date al padre, si misero in arme, con pensiero di farne vendetta. E con loro si armaron pure Cesare e Marcantonio figliuoli di Agostino Marsilio, congiunto de* Marescotti ; e parimenti si misero in arme gli Ariosti ed altri delia parte Bentivolesca : la qua! cosa intendendo i Pepoli, gli Albergati ed i Castelli, ed altri di quelli che favorivano la parte della Chiesa, si posero essi pure in ordine come se avessero avuto a combattere, non volendo esser colti all' improvviso dai*Bentivoleschi, se per sorte avessero tentato alcun rivolgimento di cose.— Allora il Vicelegato, volendo a ciò provvedere , fece chiamare Giovan Luigi, figliuolo di Ercole Marescotti sunnominato, comandandogli che, sotto gravi pene, non si dovesse partir di palazzo. E mentre che colui era così trattenuto , ingrossandosi ad ogni ora il soccorso per tutte due le parti, si attaccarono a menar le mani i Marsili contro certuni che passando dietro la Chiesa di san Petronio, andavano a casa i Pepoli in favore della parte ecclesiastica: e fu in
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