Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIcamera par negoziare con ]uì se prima non ebbero deposte le spade che per ordinario portavano al fian* co : la qual cosa ei non ebbero mai fatta nè entrando a Legati, nè a Pontefici, nè ad Imperatori.
In questo volgére di tempo Emilio Marescotti credendo che Cammillo Gozzadini, per essersi trovato in piazza lo scorso anno quando Ercole suo padrp fu ucciso, fosse stato consapevole di quel fatto, lo mandò a sfidare, offerendosi di provare in isteocate con armi da cavaliero, eh1 egli si era diportato indegnamente tenendo mano nell'assassinamento di Ercole. Rispose Cammillo di non aver saputo veruna cosa di quel fatto. Ma con tutto ciò si contentava di combattere oon lui in campo franco, libero e sicuro, acciocché non si credesse Emilio di sbigottirlo con quella disfida. Perciò si condussero amen* due a Mantova per finire le loro querele combatten* do in isteccato. Ma Papa Leone aveva fatto intendere al Marchese di Mantova che non lasciasse combattere que'due gentiluomini, e die anzi li facesse pacificare insieme, aociocohò quell'abbattimento non fòsse cagione di qualche gran remore in Bologna. Onde, essendo venuto il giorno destinato per combattere, disse il Marchese che parlar voleva oon tutti due ed intender buie le differenze loro prima ,che si vef* nisse alle armi. Ed avendo perciò inteso da Cammillo ch'egli non era in colpa di quanto Emilio- lo accusava , fisco di modo >ehe restò 1'; altro contento ; il perchè senza combattere fu fatta la pace.
Nè altro abbiamo ad aggiungere alle ceso di quest'anno, se non vogliasi accennare ohe Papa Leone', fra tante cure non lievi ebbe la gravissima di; tentare ogni mezzo per ricondurre alla retta via Martin Lutero, giovandosi dell'onestà e dell'ingegno del vecchio militare sassone Miltitz, mercè del quale furono istituiti pubblici dibattidienti in Lipsia (27 Giugno), cui presero parte i famosissimi uomini Carlostadio luterano ed Eocio cattolico, nonché Melantone ed Erasmo celeberrimi filosofi.
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