Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESIE perchè la storia in questo periodo straordinario offeriva straordinari avvenimenti, così ne sorsero scrittori della massima profondità, fra i quali basterà nominare Nicolò Machiavelli , Filippo Nerli, Iacopo Nardi, Francesco Guicciardini, Paolo Giovio, Pierio Valeriano, Celio Calcagnini e Lilio Gregorio Giraldi.— Nè potevano dormir le Arti in un secolo di tanto progresso; tanto più che Giulio II., le aveva già in Roma promosse, e Lorenzo il Magnifico in Firenze. Bramante, il Bonarroti, Raffaello, Lionardo, Polidoro da Caravaggio, Luca della Robbia, Andrea Contucci del Monte Sansovino, Francia Bigio, Andrea del Sarto, Iacopo da Pontormo, Giulio Romano, e i due Frati da san Marco e del Piombo, tutti operavano in quell'età bella d'incoraggiamento. E le loro opere si moltiplicavano mercè della scoperta dell'incisione, in seguito del niello, per fatto di Baccio Baldini , del Mantegna , di Maso Finiguerra e del nostro bolognese Marcantonio Raimondi.
      Ma intanto che quasi tutta l'Italia prendeva lume da Leon X., e nella magnificenza di lui si specchiava, egli nutriva nobilissimi pensieri per mettere la Penisola fuor di timore degli stranieri, e per costituirla in istati, pochi di numero e grandi per forza e per decoro.—In mezzo frattanto alle lietezze d'una vita luminosa non trascurò sua vigilanza intorno alle cose d'Italia, e a quelle pur anche di tuttaquanta l'Europa. — Per alcuni anni egli avea rivolto l'attenzione sua verso quei piccoli stati posti in vicinanza del territorio Romano, che erano stati pigliati a forza da fortunati avventurieri, oppure governati da tiranni domestici; ma sopra i quali la Chiesa aveva sovente dichiarato il supremo dominio, ogni qualvolta 1' opportunità presentavasi di far valere i suoi diritti. La città di Perugia era governata da Gioan Paolo Baglioni, il quale ( se noi dobbiamo prestar fede agli storici contemporanei ) era un mostro d'iniquità, e di empietà; ma la durezza colla quale esercitava il potere usurpato, lo rendea non meno un oggetto di timore, di quello che oggettov^ooQle


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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