Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI >Udi lai che il Papa il giorno avanti alla sua malattia avea ricevuto dal Malespini una coppa di vino, e dopo averlo bevuto domandato avea con grande angustia cbe cosa intendesse egli di fare con dargli una bevanda così dispiacevole ed amara. Non trovandosi prove sufficienti dell'accusato delitto, fu poco dopo il Malespini rimesso in libertà, ed il Cardinale legato de'Medici al suo arrivo in Roma proibì qualunque altra indagine a questo fine. Egli non potè tuttavia togliere di mezzo le supposizioni del popolo, giacché da alcuni conghietturavasi, che Francesco I. fosse stato il promotore di quel delitto; sospetto che non poteva accordarsi col carattere ingenuo e sincero di quel Monarca. Fu pure supposto , che il Duca di Ferrara, i cui dominii erano stati tanto immediatamente danneggiati dalle armi del Pontefice, o pure l'esule Duca di Urbino, avessero potuto ricorrere a questi mezzi insidiosi di vendetta ; ma fra questi due individui il più forte sospetto sarebbe caduto sul secondo, il quale col-1' assassinare il Cardinale di Pavia avea dato una prova ben decisa che egli non conosceva alcun limite nel soddisfare il suo risentimento; e colle sue lagnanze, e le sue rimostranze fatte al Sacro Collegio era riuscito ad eccitare un' avversione grandissima contro il Pontefice anche nella stessa corte Romana.
Le esequie del Papa furono celebrate al Vaticano senza alcuna pompa straordinaria; del che si allegò per ragione l'impoverimento del tesoro dello Stato, esausto, come si diceva, dalla liberalità eccessiva di Leone, e dalle guerre nelle quali egli si era impegnato. I recenti successi, coi quali i suoi sforzi erano stati coronati , potevano tuttavia somministrare tanto i mezzi quanto i motivi di più splendidi funerali, se altre circostanze (dedotte forse dalla particolare e sospettata qualità della sua morte ) non gli avessero renduti impropri o inopportuni. La sua orazione funebre fu pronunziata dal Ciambellano Antonio da Spello, in una rozza e zotica maniera
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