Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI «49
che qualunque fosse trovato con armi per altro conto che per difendere la città dagli insulti de' nemici , sarebbe subito impiccato per la gola. In questo mezzo essendo stato già tre giorni Annibale Bentivoglio sotto le mura di Bologna ; e vedendo, che, contro quello che egli avea sperato, non si era fatto moto alcuno in suo favore : e oltre di questo trovandosi incitato da certi , i quali erano con lui, a dover dar 1' assalto alla città, con isperanza che quando gli amici suoi vedessero i soldati sulla muraglia, allora fossero per prendere ardire e levarsi in arme per introdurlo nella patria; perciò diede cura ad Annibale Rangoni di ordinare il modo con che si avesse a dar l'assalto; ed egli avendo prima fatto una buona esortazione a' soldati perchè combattessero valorosamente, ordinò che si desse l'assalto da tre bande in questa guisa.
A Cato da Castagneto, il quale avea seco molti montanari e romagnuoli, ordinò che si presentasse a quel luogo per lo quale l'acqua dell'Avesa entra in Bologna, e che con certi rampiconi e uncini di ferro cavasse per forza la ferriata o cateratta fuori del moro; e così si facesse la strada ed entrasse in Bologna, gridando Sega, Sega, acciocché il popolo, udendo quelle voci facesse coraggio, e pigliasse le armi in favore de'Bentivoglio. A Gentile Sassatelli, capo della parte Guelfa degl'Imolesi, comandò cbe desse l'assalto dalla parte del Mercato, nel luogo dove già prima doleva essere il castello di Galliera, perchè quel sito era restato indebolito assai dopo la mina del castello. Dal terzo lato, che fu fra le porte di Saragozza e di san Mammolo tolse l'istesso Rangoni il pensiero di dar l'assalto, appresentan-dosi alla muraglia , e mettendo una parte de' suoi Svizzeri con l'artiglieria a battere la porta di Saragozza. E così ordinate le cose, fu in un tempo medesimo da tutte le bande dato l'assalto con grande ardire alla città di Bologna; ma fu ancora da ogni lato risposto con gran bravura ; perciocché Cato da Castagneto, il quale faceva grandi prove per entrare Annoi Boi. T. VI. *5
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