Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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questa d'improvviso (3o Maggio) 0 stcoheggjaronl* da barbari. Era Genova uno dei maggiori fondachi del traffico di tutto il Piemonte, e la rovina di quella piazza opulenta diede un crollo al commer-«io di tutta Europa. — E perchè la Lombardia era troppo spossata per mantenere degli eserciti, li gui-daron essi negli Stati Pontifici-, dove a discrezione vivrebbero. Nel tempo stesso ottennero sussidii daiSverni itab'ani , pcfr dar le paghe ai soldati cui (rio V. non soccorreva di danaro. A tanta calamità per le terre cbe furono stanza ani*Imperiali, onde si risentiva l'altra Italia, si aggiunse la pestilenza in Firenze ed in Roma, le quali etttà* no furono oltremodo percosse. E in questo stato non felice restaronsi quest'anno le vioende generali bell'italiana Penisola.
ANNO DI CRISTO 1825.
Gli ambasciatori bolognesi che si trovavano alla corte di Adriano Papa, avendo fatto querela presso il Pontefice del favore ohe Bernardo Rossi avea cercato di porgere ai Bentivoglio, fu tolto finalmente esso Bernardo, di consentimento del Legato, dal governo di Bologna, volendolo il Pontefice, il quale In luogo di colui mandò Altobello Averoldi Vescovo di Pola, che altra volta si era trovato nel-medesimo governo.
Intanto ohe fra noi si mutava il Preside Pontificio , proseguivano le turbolenze nella Lombardia* perchè i Francesi pon avevano rinunziato che a fòrza al possedimento di un tal paese, e sempre avevano l'animo a ricuperarne la signoria. E prima difatto che fosse al termine la campagna, già messa in azione sin dalla fine dell' anno antecedente, Francesco vi spedì un nuovo esercito condotto dall'ammiraglio e comandante Bonnivet. Questi, entrato inv^ooQie
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