Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI *47
      e-il Papa ed i Veneziani, sgomentati da quella nuova vicinanza erano scesi a pratiche con lui, e contratta avevano 1* obbligazione di osservare la neutralità. Dopo la vittoria dichiaravano i Generali dell'Imperatore che quelle convenzioni co' Francesi erano ad offesa, e ne esigevano risarcimento. Quei Generali, sempre in difetto di danaro, sempre sollecitati dalla cupida lor soldatesca, non pensavano che a trovar de colpevoli per estorcerne contribuzioni, per far vivere a discrezione propria le milizie nelle case altrui. Il Pontefice e i Veneziani vollero in sulle prime unirsi in lega per opporsi di comune accordo alle loro estorsioni, ed offersero assistenza a Luigia di Savoia madre di Francesco I. e reggente di Francia per ridonare la libertà al figliuolo. Ma il timore del più forte ritrasse il Papa dal soscriver l'atto della lega. Invece strinse alleanza coll'Imperatore(i Aprile) e collo Sforza, che di Cremona dove stette alcun tempo come bandito, era in Milano ritornato con signoria di Duca, dappoiché i Francesi vennero disfatti in Lombardia. Nell'incarnare il disegno dell'alleanza pagò il Pontefice ingente somma ai Commis-sarii tedeschi, i quali, poiché l'ebbero ricevuta, non vollero più dare per modo alcuno esecuzione al trattato conchiuso con lui. Allora il Papa, troppo in pericolo, si vide costretto a far causa comune coi Veneziani e con Luigia di Savoia: e venne ai fatti del negozio.
      Nello stesso tempo il vecchio Girolamo Moroue, cancelliere del Duca di Milano, ed astutissimo e fino politico fra quanti ne fossero, fece loro proposte siffatte che ravvivano la speranza di mettere in armi tutta l'Italia per la comune indipendenza. Francesco Sforza, nel proprio suo palazzo, trattato si vedeva ad un' ora dagli Spagnuoli e dai Tedeschi con vera indegnità, mentre gli si dicevano protettori ed amici : i suoi sudditi erano esposti ad ogni maniera di oltraggi per parte d'una sfrenata soldatesca; e quando studiava di proteggerli, gli officiali stranieri pigi iavansi il barbaro diletto di renderlo testimonio di ingiustizie e d'insulti verso del popolo milanese.


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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