Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIfatti i più strani, i più turpi, i più atroci per formarne un tutto che rappresenti il sacco dato a Roma dall' esercito del Borbone, rimarrà sempre inferiore alle ferità, agli orrori, alle miserie, onde gli storici hanno a noi tramandata la memoria.
      In tale trambusto i paesani dei feudi Colonnesi appropriavansi gli utensili più rozzi, che la cupidità de soldati non curava.—Questo stato di ladroneccio e di miseria non durò già pochi dì ma nove mesi. E soltanto nel Febbraio del seguente anno il Principe d'Orange, amico e compagno del Borbone nel tradimento, valse a trar fuori di Roma le soldatesche stracche e sazie delle sfrenatezze, degli eccessi cui troppo si furono abbandonate. Egli è vero che passati i primi giorni i Tedeschi avean rimessa la spada nel fodero per darsi tutti alla crapula; ma è vero altresì che gli Spagnuoli continuarono freddi nella loro ingordigia di tesori fino all'ultimo giorn no. E frai mille e mille cui fu rapito ogni bene, fu pure il nostro bolognese Marcantonio Raimondi, il famoso incisore che fu già di Raffaello da Urbino, e che tutto perdette fuorché la vita, la quale recò nuda a Bologna, dove poi tra breve in povertà venne a morte.
      In mezzo a questi orrori, la peste, inevitabile conseguenza di tanti patimenti morali e fisici, scoppiò in Roma funestissima; eppure non fu di ritegno e di correzione al soldato predatore. — Intanto fra gl'Italiani si continuava la lotta, secondata fiaccamente dai Francesi e dai Generali di Carlo V. Durò per anche due anni; ma non servì che a rendere maggiori i guai e la desolazione dell' Italia, ed a struggere in tutte le province di questa gli ultimi avanzi di prosperità. Nè finiva l'anno onde stiamo ragionando , che con Francesco I. si fu collegato Arrigo Vili. d'Inghilterra (18 Agosto) mediante il trattato di Amiens, che aveva per fine (così dicevano i due sovrani ) di restituire la libertà al Pontefice,
      E nello stesso Agosto un esercito francese poderosissimo, comandato dal Lautreo, entrò in Italia


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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