Annali della cittā di Bologna di Salvatore Muzzi
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Colla quale rappresentanza storica si alludeva a Clemente Papa che avrebbe sacrato con rito cattolico Carlo V. Imperatore. Dall'altra parte o facciata, al lato di ponente, era con figure espressa la riduzione dell'Arca Santa del Vecchio Testamento, fatta dagli Ebrei; per denotare che l'Apostolica Romana Chiesa colle forze di Carlo Cesare potrebbe dominare in lieto stato , e mantenere tranquilla pace. Ed in tale Arco leggevasi la iscrizione :
CLEMENTI VII. PONTIFICI MAXIMO sc't CUJUS IMPERIO ET POTESTATB SE PERPETUO INCOLUMEN AC FLORENTEM FORE CONFIDIT BONONIBNSICM CIVITAģ EREXIT.
Nel secondo Arco, di quattro facciate, posto a mezzo della strada che mette a san Pietro ed alla Piazza, appariva parimenti in due lati del fregio la riedificazione del Tempio , e la restaurazione de' Sacerdoti , siccome č scritto nel libro di Esdra. Col significato di queste istorie s'intese dimostrare che il Pontefice per 1' assistenza valevole dell' Imperatore doveva riconfermare la Chiesa a quello stato di perfezione, in cui dai primi Padri venne fondata. Appiedi delle accennate figure era la iscrizione :
CLEMENTI VII. PONT. MAX. IN COJUS PI ET A TE AC 8ANCTITATB BALCTI8 FELICITATI8QUE SUAE 3PEM FIRMAM FOSITAM HABET S. P. Q. B. EDIFICANDUM CURĀRUNT.
Sugli angoli dei descritti archi stavano due grandissime statue di stucco, finte a marmo, figurando 1' una la Pace e 1' altra 1' Abbondanza : per queste si denotavano le felicitā sperate dopo tanti travagli, che afilissero il pontificato del settimo Clemente.
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