Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Dall' arco a quattro facce , precedentemente notato, lungo la diritta strada sino alle famose torri, si trovavano di tratto in tratto vari trofei , alcune figure, ed analoghi ornamenti. Nella strada che volta a mano destra verso il Carrobbio, non lungi dall' antica Dogana, v' eran due giganti di stucco modellati, ed altri due si vedevano all'imboccatura della strada nominata le Clavature: in questa pure trovavansi simiglianti ornati sino alla grande piazza.— E chi fu mastro di tante artistiche bellezze?
Era ancora in grido la fiorita scuola di pittura che da pochi anni aveva perduto il celebratissimo maestro Francesco Raibolini, soprannomato il Francia: un figlio di lui per nome Giacomo, ed i due cugini Giulio e Gio. Battista Raibolini dipingevano in compagnia di lui , e concordi serbavano 1' alta fama ch'erasi procacciata meritamente quell'egregio parente e precettore. N' erano condiscepoli e coevi Biagio Pupini, Giovanni Maria Chiodarolo, Francesco e Vincenzo Caccianemici, e quel bizzarro Amico Aspertini, che allora teneva il grado di Massaro delle quattro arti (pittori, botnbasari,cartolari e guainari) ed altri pittori più giovani di età cominciavano a dare di sè belle speranze, tra i quali non devesi tacere Francesco Primaticcio, che perfezionatosi poi sotto il magistero di Giulio Romano, veniva chiamato ad operare a Fontainebleau, dove con Nicolò dell'Abate fece grandissimi dipinti, allevò discepoli abilissimi, e tali da migliorare nel Regno di Francia il gusto delle nostre Arti. Ai Raibolini suddetti furono quasi sempre compagni nel dipingere tre pittori valenti della Romagna, allievi parimenti della bolognese scuola, cioè Innocenzo da Imola, Girolamo da Cotignola e Bartolommeo da Bagnacavallo. Non bastando gli accennati pittori per condurre a fine nei giorni prefissi le dichiarate pitture, trovarono pure in tale occasione da lavorare quivi alcuni pittori di altre scuole: e singolarmente vediamo essere fatta menzione di Girolamo da Trevi-gi, di Giorgio Vasari Aretino e di Pietro Campagne Annal. Boi, T. VI. 3»
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