Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
334 ANNALI
• dalla nobiltà bolognese. Sopravvennero anche r tre reverendissimi Legati già stati a Genova ed a Piacenza ad invitare l'Imperatore: e dopo di essi venne pnre il Cardinale Giovanni Salviati che ritornava dalla Legazione di recente sostenuta presso il Re di Francia.
Il Cardinal Cibo Legato di Bologna, all' accostarsi dell' Imperatore Carlo a questa città, pose insieme una scelta compagnia di gentiluomini bolognesi e romani , e di altri che erano quivi concorsi, e diede ad essi per capo Lorenzo Cibo suo fratello, stendardiere del Gonfalone di Santa Chiesa , affinchè una sì nobile compagnia ai confini della Legazione di Bologna andasse ad incontrare e riverire in nome suo e per la casa Orsini quel Monarca. £ così fece anche il reverendissimo Bernardo Salviati, Prior di Roma, a nome della casa Colonna, conducendovi un' altra non meno scelta che nobile compagnia. E però la mattina (4 Novembre) giunto Carlo ai detti confini, essendo ancora accompagnato dal Duca Alfonso , accadde il formale rispettoso incontro, trovandosi ivi pure gli ambasciatori bolognesi, serviti da parecchi staffieri a piedi riccamente vestiti ; e molti cavalieri con numerosa compagnia di archibugieri , di uffiziali d'ogni classe e di servitori equestri , tutti variamente ornati di belle vesti e di vaghe livree. Congedatosi Alfonso, cui era vietato di porre piede nella pontificia Legazione per motivi che più innanzi accenneremo, e giunto Cesare a Castel Franco trovò apparecchiata lautissima mensa per sè, e copiosi preparativi per quelli del suo seguito , e per gli altri in molto numero intervenuti, essendovi parimenti abbondevoli provvigioni per ristorare il suo esercito. Pranzò egli lietamente, come fecero anche i Principi ed i Signori ; e poiché furono tutti ristorati, ordinò si proseguisse il cammino alla volta di Bologna. Risalito ciascuno il suo cavallo, s' avanzarono essi in bene ordinata marcia, durante la quale gli ambasciatori bolognesi cavalcarono appresso l'Imperatore, che si degnò con essi parlare
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