Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIa55
famigliarmentc, finché pervennero ad un certo luogo, lontano quattro miglia dalla città nostra, laddove erano fermi dugento gentiluomini per incontrarlo; i quali al primo vedere la Maestà Sua scesero dei cavalli, e consegnatili ai paggi o palafrenieri procedettero a piede qualche passo , per inchinarla colle debite riverenze. Compiuto quest'atto di cerimonia , rimontarono pur eglino in sella e unironsi a quel corteggio proseguendo il cammino, lungo il quale a varie distanze da nobili compagnie si fecero altri rispettosi incontri. Trascorso appena un miglio , al Borgo di Panigale lo stesso Imperatore venne incontrato dall'anzidetto Cardinale Cibo, che cavalcava scortato da uno scelto drappello di militi e di cavalieri d'onore; e fatto anche questi il loro complimento, l'Augusto Cesare proseguì la cavalcata al ponte di Reno, dove molti altri si erano posti ad aspettare, tra i quali stavano davanti il Duca Alessandro de'Medici, il Governatore Monsignor da Gambara, il Podestà di Bologna Conte Cavaliere Giulio Coccapani da Carpi, il Gonfaloniere Conte Pirro Malvezzi, gli Anziani-Consoli, i Signori Quaranta, i Tribuni della plebe, i Rettori dello Studio, ed altri funzionari! della pubblica rappresentanza. Eranvi pure i reverendissimi, Maggiordomo, o Mastro di casa della Corte Pontificia, molti Prelati domestici, il capitano Geronimo Mattei con cavalleggeri della guardia, ed assai camerieri e famigliari. Cavalcarono similmente pomposi destrieri anche gli ambasciatori de' Principi, ed i reverendissimi Cardinali in numero di ventidue; e questi indossavano le cappe magne rosse , e portavano rossi cappelli in testa, stando sopra mule bardate e coperte di cremisino, com'è del costume loro. Dietro ad essi venivano i Patriarchi d'Antiochia e d'Aqui-leia, ed altri del reverendo seguito- Nello spazio della piana e larga strada, che sta all'imboccatura del detto ponte, vedevansi raccolti non solo i personaggi prenominati , ma era tale 1' affluenza degli spettatori a piedi ed a cavallo, che a mala pena si
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