Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALI4
i Cardinali, e oon riverente e grave salato colle ber* rette in mano lui accolsero; ansi due di loro ricevutolo in mezzo il condussero a grave passo davanti al Sommo Pontefice. Prima però di avvicinarsi al trono papale lo stesso Imperatore piegò due volte il ginocchio destro quasi fino al suolo, e per la tersa volta inchinandosi ai gradini del pontificio soglio, s* inginocchiò in atto di adorazione. In questo punto gli spettatori fissaron gli sguardi attenti sui due grandissimi Signori del mondo cristiano, Cl^ mente VII. e Carlo V. — Al primo vedersi, l'uno subito rallegrò la faocia e fermo nel suo elevato seggio serbava mirabilmente il decoro e la maestà pontificale; l'altro, prostrato umilmente, cospsrso il viso di una certa amorevole umanità e devozione , che faceva bellissimo contrapposto coli' aria grave e marziale da lui spiegata all' ingresso nella città nostra. Evvi chi ha notato i volti d'ambiduo per poco impallidissero: la quale alterazione se fu momentsnea derivò forse dall interno giubilo di trovarsi a faocia a faccia, o forse per la reminiscenza degli eventi trascorsi, de' quali eglino furono in molta parte i più efficaci motori. I circostanti osservarono attentamente questo giovine Monarca, che mostravasi umano, costumato e benigno, non barbaro ed efferato come le genti sei figuravano ; perciocché molti, riportando di Spagna malignamente diverse e false cose contro di lui, e molti ancora paurosi per le scisgure sofferte, il raffiguravano di volto spaventoso, e per ferocia e crudeltà simile a' suoi ministri e soldati, da' quali tanti danni e innumerevoli rovine sopravvennero a questa misera Italia. L'Augusto Cesare aveva la faccia di carnagione chiara e di una pallidezza grata: gli occhi azzurri e soavi, né per alcuna terribile severità si rendeano punto spaventevoli, sendo anzi accomodati a nobile verecondia ed a virile modestia. Il naso aveva un poco aquilino, ed il mento che lieve lieve sporgevasi in fuori, per cui toglie vagli un certo che di vaghezza. Ma quello che gli aggiungeva
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