Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI *65
      celebratavi pomposamente in preparazione a tanta festività. Il Pontefice erasi apparato degli abiti sacri nella sua stanza, assistendolo, secondo è di costume, due Cardinali Diaconi. Fatte le consuete orazioni , ciascuno sedendo a suo luogo, come nelle cappelle pontifìcie, s'incominciarono le lezioni dell'anzidetto mattutino, e quando di questo si cantava la settima , due Cardinali levarono il manto a Sua Maestà, e gli posero una veste di raso cremisino lunga sino a'piedi, con le maniche strette da Diacono, e sopra la stessa veste un manto del medesimo drappo cremisino; poi lo condussero a'piedi di Sua Santità, a cui essendo recata da Monsignor Maria Bracci, in posto di un Chierico di Camera, la ornatissima spada o stocco benedetto il quale dare si usa in quella notte, dal Maestro delle Cerimonie fu tratta dalla vagina , e presentata a Nostro Signore, che subito la diede all' Augusto Carlo ; ed egli , con meravigliosa destrezza avendola brandita , la vibrò tre volte nell'aria, in segno di mostrarsi pronto a difendere il Vangelo; poi la ritornò allo stesso Maestro delle Cerimonie , che rimessela nel fodero al fianco di Cesare la cinse, sopra la veste diaconale; poscia gli mise addosso un ampio piviale o manto di drappo d' argento , i cui lembi anteriori si tennero da due Cardinali, ed in mezzo a questi si avanzò al trono del Papa per ricevere un cappello di drappo bigio, ricamato bellamente a molti raggi di grossissime perle, standovi in centro una colomba figurata coli'artifìcio di riunite perle; e la sottoposta foderatura essendo fatta di pelli d' armel-lini , con due striscio delle medesime pelli , che pendenti ai lati servivano per legarselo al mento. Sua Maestà , postosi il regalato cappello in testa , fece dapprima la riverenza al Romano Pontefice, e coli' accompagnamento degli stessi Cardinali acco-stossi all'altare, dove il Cardinale Spinola Camerlengo aveva già dato principio alla messa cantata con musica corale, e dove la Maestà Sua in ginocchioni a bassa voce disse : jube, domine, benediccre;
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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