Annali della cittą di Bologna di Salvatore Muzzi
3o6 ANNALInon era cosģ per la Toscana, e specialmente per Fi-* renze. L' Orange, succeduto al Borbone nella con-» dotta degli eserciti imperiali, l'Orange ch'ebbe gią tenuto il Pontefice come in cattivitą, l'Orange me~ desimo, in nome del Papa, a sostegno de* Medici, a metter fine alla Repubblica di Fiorenza, era gią penetrato in Tóscana, avea recata in sua balia Cortona ed Arezzo e tutta vai d'Arno superiore, avanzando sotto Firenze sulla sinistra sponda del réal fiume, intanto che Fernando Gonzaga, con altro esercito imperiale era sulla destra ed occupava senza ostacolo Prato e Pistoia. E in questo stato di pericolo alla cittą di Pier Capponi e di Michelan* gelo Bonarroti, vennero sospese le fazioni militari per 1* acutezza dell' inverno, e gravi ed aspre vi* oende si preparavano per la ventura primavera.
ANNO DI CRISTO 1530.
Se mai vi fu tempo in cui Bologna' fosse Teatro di grsndi cose , ei fu nell' anno memorando del quale ci disponiamo ad esporre gli avvenimenti fai* sinei, e con essi i mutamenti straordinari che toccarono all'intera Europa civile, la quale vide agi* tate le proprie sorti da poco numero di potetissi-mi, che ridussero alla propria devozione migliaia e migliaia di cittadini che prima si reggevano a coi mune, mettendo alcun frene alle ingorde brame idi taluni. Frai quali potentissimi tennero senza dub» bio il primato il Pontefice e l'Imperatore, che di presente aveano stanza nella grassa e docile Baio» gna, dove senza tema e sospetto potevano esbi in« trattenersi, e dare opera con grande agio alla nuova forma politica di tutta la Penisola. Ma troppo avremo a dire ai leggitori nostri; per cui senza andare in preamboli, entreremo subito in materia, facendo avvertiti di bel nuovo quei benevoli chev^
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