Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
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      Similmente prestarono atto ossequioso gli ambasciatori de'Potentati cristiani ; eccetto soltanto quello dei Fiorentini, cbe non volendo soggettarsi al Papa, nò il governo de'Medio» accettare, a questa funzione di cerimonia non potè avere accesso : la quale frattanto si compieva da un coro di scelti musici col canto del Te Deitm.
      Celebrata in tal modo quella solennità non ò facile descrivere le vive e replicate acclamazioni, con che applaudiva il popolo accalcato nella pubblica piazza e per le principali strade della città. In tanta frequenza d'uomini era unanime la gioia ed il contento: tutti attribuirono alla moderazione ed alla generosità di Carlo il felice evento di una pace sì a lungo desiderata, e specialmente gli afflitti popoli d'Italia. Sembrava difatto che quel giorno fosse veramente apportatore della sospirata tranquillità, e quindi egli ponesse un termine a' travagli sin allora tollerati. Divulgossene subito la fama per le città italiane, ed anche per le straniere regioni. Ognuno ne meravigliava, e compiace vasi di quella sperata felicità. Con singolari lodi si mandarono sino alle stelle i nomi augusti di Clemente e di Carlo; l'uno qual padre comune, perchè oon assai industria, con sottile giudizio e oon somma gravità avea saputo eonchindere quell'arduo ed aspro negozio; l'altro : perchè, come vero Imperatore (sapendo comandare . a' propri desideri e vincere sè medesimo ) piutto-stoebè allargare i confini del suo imperio, stimava cosa maggiore e più felice di rimettere nelle città loro i Signorotti italiani, non facendo di tante si-. gnorie un solo e proprio regno. I soldati vecchi , i quali sogliono naturalmente tenere a fastidio la - pace, ebbero in dispetto 1' atto dell' Imperatore : gravemente se ne dolevano conoitati dall' invidia e dal pensiero di perdere i bottini della guerra, ed . i premi delle vittorie. Volle però lo stesso Imperatore che si dessero singolari assegnamenti e ricogui-• zioni al capitano generale Antonio de Ley va, ad Alfonso d'Avalos Marchese Del Vasto, ed ai capitani Annal. Boi. T. VI. 39


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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