Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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indarno per alcuni giorni la domandata udionia. Alla fine ebbero decisiva risposta a nome di Cesare nei termini già dapprima esposti dal Papa ; perchè non poteva nè voleva nessun di loro mancare a quanto insieme erano convenuti pel capir tolato di Barcellona ; ed anche perchè lo stesso Cesare aveva sospetto che la città di Firenze fosse parzialissima alla corona di Francia; ed era perciò contento di vederla, se non a lui aderente, almeno depressa. Il medesimo Papa, cui erano fatte premure dai fiorentini Oratori per essere nuovamente ascoltati, si tenne fermo nella già espressa sua deliberazione. Quegli Oratori recavano lettere di credenza pe' Cardinali Farnese, Gattinara, Santacroce e Campeggi, dai quali non poterono mai cavare che bnQne parole e cerimonie ; dipoi visitarono altri quattro Cardinali, tutti fiorentini, e furono Medici, RidolS, Salviati e Gaddi. £ sebbene que-st' ultimo avesse in precedenza visitati amorevolmente i concittadini ambasciatori, e confortasseli a bene sperare, nulladin^no egli non s'adoperò mai a vantaggio di essi e dell* patria: cosicché le promesse sue riuscirono presso ^ poco inutili , come quelle de'Cardinali sopraddetti, i quali similmente mostravano a parole di sentire compassione per la città assediata; avvisando loro il Pa^a esser ben volto, ed avere buona mente verso di
Nelle pubbliche comparse per solito quegli ambasciatori traevano seco un bellissimo ed onorevole corteo di giovani, e numeroso seguito di palafrenieri : eglino poi andavano vestiti di giacchi di un panno vermiglio, con cappucci di colore più cupo a lunghi becchetti, i quali si avviluppavano intorno al còllo con molta maestosità, per cui riuscivano il portamento grave, la sembianza contegnosa. Ma non potendo in que*giorni figurare cogli
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