Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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altri Oratori, giacché si dicevano difettare degli estesi poteri che dalla Signoria asserivano format-mente di giorno in giorno aspettare, nel frattanto per la città e dalle corti qui intervenute, come gentiluomini solamente, o come mercatanti erano considerati.
Intanto si ebbero notizie da' Firenze (19 Gennaio) come nel Consiglio degli Ottanta si fosse nei giorni addietro tenuta pratica per eleggere un Capitano generale delle milizie in sostituzione di Don Ercole da Este primogenito del Duca Alfonso di Ferrara, il quale, malgrado alla data fede, con pretesti si negava di assumerne il comando, e non restituiva il denaro ricevuto per quella condotta. E perciò a quel supremo grado designavasi il perugino Malatesta Baglioni, che sinora soltanto ne era stato militare Governatore. Anzi s' aggiungeva che i fiorentini nella mattina del giorno quindici lo ebbero innalzato davvero a tale grado, riserbandosi ad altro giorno il dargli con formale consegna il bastone distintivo del supremo militare comando. E gli avevano assegnato dugento ducati d' oro, sei mila e quattrocento di piatto, e cento nominFd'arme, dugento cavalleggeri, mille fanti a tempo di guerra, e venticinque lance spezzate per la persona sua.
Clemente VII. frattanto, con suo Breve pontificio confermò a Pretore di Parma il gran giureconsulto modenese, dottore Bartolommeo Matescotti (ao Gennaio) secondo la elezione fattane dai Conservatori di quella città ; ed ebbe a commendare in lui specialmente l'eccellenza delle virtù e del sapere con attestazioni di parziale benevolenza.
Informato essendo il Santo Padre della carità grande che si praticava dai divoti ascritti alla Compagnia spirituale, col titolo di Santa Maria o Madonna del Baraccano, e saputosi da esso Papa come eglino ( per somma venerazione alla santa Immagine così intitolata, e per sentimento di cristiano amore) esercitavano cordialmente ospitalità,
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