Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
334 ANNALIe dottori delle arti liberali, onorevolmente intigniti di privilegi e di titoli.
Bensì tra i letterati nostri rammemorare ne piace un Achillino, un Bocchi, un Fasanino, un Gan-dolfi, un Manaoli ed altrettali , di cui troppo sarebbe lungo fare enumerazione. Tutti riducevansi alla casa della Gambara per trattare nobili e difficili questioni , od avervi piacevoli ed eruditi ragionamenti: imperocché ella dimostrava essere fornita di molto senno * e dotata di tanta eloquenza, cbe qualunque persona ne udisse i discorsi, nutriva il desiderio di ritornare ad udirla. Era altresì frequentata la casa di lei, per alloggiarvi an— cora Monsignor Uberto ed un altro fratello suo,. il Conte Brunoro da Gambara, gentiluomo di camera, maestro di Campo e Generale al servizio di Carlo V.— È qui da notare il silenzio tenutosi dallo storico Giovio riguardo alla persona ed al grado di detto Brunoro ; perciocché essendo egli storico assai minuto nell' enumerare molti altri Principi, di questo Conte non avendo fatta menzione, chiaramente spiegasi il motivo del suo silenzio, che fu una personale offesa, da esso Conte ricevuta. Mentre in Bologna era Monsignor Giovio caro e gradito all'Imperatore ed ai Grandi, e da tutti con ogni distinzione accolto, non potè ottenere dal Brunoro un domandatogli alloggiamento: anzi si dice che trovandosi questo Generale impedito in affari relativi alla sua imponente carica ,. all' inchiesta di lui non opportuna , rispondesse liberamente non avere stanze per letterati, ma al-loggi per soldatesche.
Nel frattanto Carlo V. per cagione della grave rigidezza del verno ( aa Gennaro), fu soggetto a soffrire breve e pericoloso male : e cioè infermava di sprimanzia od angina , per la quale un istante dubitossi molto della vita sua; imperciocché si ricordava il Duca Filippo padre suo e l'Imperatore Massimiliano suo avolo come spesso furono attaccati da codesta subitanea malattia. Ma per le cura
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