Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 337
e recassero la corona ferrea del regno de' Longobardi , pregandolo a non pregiudicare alle ragioni ed ai privilegi di Monza. E perciò esso Carlo si contentasse quella corona accettare secondo 1' antico costume degl* Imperatori, che la ricevettero prima d'incoronarsi del diadema d'oro per segno dell'imperio de* Romani. I ministri del sunnominato Monarca e quelli del Pontefice, erano convenuti, dietro l'esempio di altri Imperatori, e specialmente di Federigo III., che in Roma la corona di Lombardia tre giorni avanti pigliasse, perchè si pretende che fosse imposta sul capo al medesimo Federigo 1* imperiale corona per mano di Papa Nicolò V. Scrisse uno storico che Carlo poteva il decreto di Carlo Magno osservare, e cioè la corona ferrea prendere in Monza, e non farla quivi trasportare: ed inoltre quello storico aggiunse che alle istanze dei Monzesi Carlo d'Austria rispondesse: non essere costumato di correre dietro alle corone, bensì di veder le corone corrergli dietro. Comunque veramente fosse la cosa, o per volontà dell'Augusto o per le preghiere dei Monzesi medesimi, non si ha per documenti ben manifesto; sappiamo però di certo che fu mestieri a coloro di provare un sì antico privilegio. Quindi a tale effetto lo spettabile Giacomo Capredonio , castellano e capitano di Monza, fece esporre un autentico istrumento , già rogato nel giorno quattordici di Febbraio , con tutte le ragioni provanti l'anzidetto privilegio, oltre alla descrizione in esso rogito de' monumenti che individuavano le coronazioni già seguite in quella città. Ebbesi parimenti a dettare altro atto autentico nel giorno diciassette Febbraio stesso , circa la visita fatta nell' archivia monzese per ordine del prenominato Sforza Duca di Milano , il quale fu rappresentato dal suo governatore Alessandro Benti voglio al fine predetto , affinchè dall' Imperatore si riconoscessero ed apprezzassero le ragioni esposte. Laonde da Monza vennero per ispeciale deputazione eletti ed inviati alla città di Bologna degli ambasciatori , uomini gravi
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