Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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di Sua Santità, e per consultare con esso lui circa le trattative discorse, ed i migliori mezzi di più facile accomodamento. Quindi il Duca Alfonso nelle prime ore della notte si presentò a baciare il piede alla Santità Sua, e la mano all' Imperatore ; e con sè aveva- per corteggio alquanti gentiluomini e si» gnori di nome onorevolissimi. Dai due Sovrani ebbe quell'accoglienza di riguardo, cb'ei singolarmente meritavasi. Questo principe appariva per costumi e modi affabile con tutti, dignitoso e nobile co* suoi pari, e libéralissimo nel donare. Innanzi al suo giungere quivi mandò egli una buona provvigione per la sua casa e famiglia : e nel caso di doversi condurre a Homa, segui vaio altra provvigione maggiore, e composta di frumento, biade, fieno, legna, bestie da macello, ed altro che potesse a lui abbisognare, o da valersene pur anche all' opportunità per far de'regali.
Il giorno settimo del Marzo, dedicato alla festività di san Tommaso d'Aquino, avendo il Sommo Pontefice Clemente VII. conceduta plenaria indulgenza all'altare di si glorioso santo nella chiesa dei Reverendi Padri Domenicani, con esso Pootefice andarono i Cardinali ad assistere alla solenne messa ed a pigliare la sagra indulgenza. Alla visita di quel tempio e altare andò parimenti l'Imperatore Carlo in compagnia del Duca Alfonso da Este, e de' loro cortigiani.
Messer Gherardo Mazzoli da Reggio, dottore collegiate di leggi, pubblicava in questa circostanza (io Marzo) il nome dello studente in iscienza legale, Ugo Boncompagni, che doveva sostenere pubblico esame in laurea dottorale, sulle proposizioni o tesi a stampa, nelle quali avea ad essere interrogato dal Collegio Leggista, e rispondere sue conclusioni conforme alla consuetudine utilissima della Università bolognese. Il Boncompagoi ancor giovane dimostrava prontezza d'ingegno, grandissimo amore allo studio, e dava di sè belle speranze; le quali si verificarono cotanto in esso, che a grado a grado pervenne alle
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