Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Dal Papa si tenne parimenti altro Concistoro, nel dì diciannove Marzo, per creare Cardinali di santa Chiesa i predetti Monsignori Clesis, Gorrevodo e Loaysa; e per pubblicare altresì la promozione al Cardinalato di Monsignor Enecco Stuniga o Zuriga, Vescovo di Burgos; ma questi non fu per allora pubblicato,come fu Monsignor Francesco di Turnon de' Conti di Rossiglione, Arcivescovo di Bourges, parente del Re Francesco I. di Francia, al quale diede il titolo de' santi Pietro e Marcellino. Era egli soggetto di tanta saviezza, probità e prudenza, ohe dal suo Re tenevasi per intimo consigliere, ed in tale carica aveva fama di giustizia e di valore. In casa del cavaliere Francesco Desidèri, a poca distanza della chiesa del Salvatore, ove albergava Fra Garzia Loaysa, uno de' nuovi Cardinali, promosso col titolo di santa Susanna (il quale ricevette il cappello rosso nella sala degli Anziani ) si fecero assai allegrezze, e gl'invitati in molto numero, di copiosi ed ottimi rinfreschi furono serviti.
Il giorno susseguente ( ao Marzo ) nella chiesa di san Domenico fu consacrato Arcivescovo di Rodi il Reverendo Padre Marco Cattanio genovese dell'ordine de'Predicatori : ed essendosi dal Sommo Pontefice, ad istanza di Francesco Sforza Duca di Milano, instituita una nuova cattedrale nella città di Vigevano, ne fu da Sua Santità creato a primo Vescovo il nobile da Bari Galeazzo Pietro, che consacrassi nella venerabile dignità e colle solite cerimonie in questo giorno medesimo: e subito dopo il consacrato Vescovo ed il Duca anzidetto, pigliando congedo dal Pontefice e dall'Imperatore, si posero in viaggio alla volta di Milano. Franoesco Sforza lasciò di sè buon nome: e per la continua permanenza sua in Bologna avendo opportunità di starsene presso Cesare, ebbe da questo continui indizi di perfetta amicizia, pel suo contegno e pel frequente ragionare: sicché CarloV. dichiarava in pubblico , riconoscere i Duchi di Milano e di Ferrara fra tutti gli altri Principi d'Italia per li più saggi.
Annal. Boi. T. VI. 54
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