Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIavendo il Pontefice romano assoluta autorità di dispensare, siccome fece Giulio II., l'impedimento in questo grado di affinità. E perciocché quel monarca non voleva alcuna legge osservare, e pendente ancor la causa anzidetta, significava mediante i due suoi ambasciatori la risoluta volontà di sposare 1' amata Bolena, a quegli inviati regia Clemente V' * a con ammonimenti di ec-
gnava un editto o monitorio per inibizione a contrarre matrimonio con altra donna, mentre pendeva indecisa causa di lite tra esso e la Regina moglie Caterina; giudicandosi dai più per indissolubile la loro unione. Ma quel Re s' appigliava arbitrariamente al suo cattivo partito, da cui emerse il tristo effetto dello scisma d'Inghilterra dal Davanzati descritto.
Il cavaliere senatore Virgilio d'Alessandro Poeti mancava di vita nel giorno ventuno Marzo; e con gli onori dovuti al grado senatorio fu seppellito nella chiesa dei Reverendi Padri Domenicani. Oli succedette nel grado suo il figliuolo Ercole; ma questi non ne prese il possesso che dopo alquanti giorni, com' era di consuetudine.
Nella notte seguente ( aa Marzo ) furono uccisi diciotto Spagnuoli per la città: e la uccisione loro si ritenne procurata non dai cittadini, ma da straniere mani ; imperocché presso la marchesana di Mantova Isabella da Este, madre del Marchese Federico Gonzaga, vivendo con soverchia libertà certe damigelle, nell'albergo di lei, alla piazzetta di san Donato nel palazzo Manzoli, si facevano di sovente e giorno e notte ( correndo il carnevale ) giostre, mascherate e romorosi divertimenti; ai quali capitando giovani innamorati e rivali degli Spagnuoli, e questi nelle cose d* amore essendo impetuosi ed intrattabili, ne seguitarono questioni e zuffe, con poco deooro di quella illustre Principessa. Anzi le inconvenienze giunsero tant'oltre, che si videro i muri e le colonne con figure e parole indecenti,
desi asticacontro ad Enrico Re se-
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