Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIcoli'armi sue nella chiesa parrocchiale di san Lorenzo a Porta Stiera, dove per ricordanza di sua singolare struttura, in una parete ne fu fatta dipinger a fresco per mano di Nicolò dell'Abate (e dopo un buon secolo Leonello Spada rinnovò il lavoro) la effigie al naturale, e della giusta misura ch'era il suo gran corpo, alto sette piedi di Bologna.
11 medesimo dì, in che era partito l'Imperatore, si dettarono da Clemente VII. alcune Bolle pontificie per grazie, favori e dispense: una tra le quali, singolarmente fu scritta a contemplazione di Francesco I. He di Francia, che aveagli chiesto d'esser facoltizzato alla vendita di beni ecclesiastici affine di far fronte alle ingenti spese ch'ebbe a sostenere per cagione di guerre e bisogni dello Stato, e di venir assoluto dalle promesse facilmente fatte e non mai mantenute, o fatte con certezza d' impossibilità di niantenerle, secondo le circostanze della varia condizione e della politica sua.
Achille Volta, cavaliere gaudente, Commendatore in santa Maria a Casaralta, quegli che godendo la confidenza di Clemente VII. erasi adoperato per lui in rilevanti commissioni, e che aveva per esso Pontefice tenute pratiche con Malatesta Baglioni, a questi giorni riceveva la investitura della contea di Mon-tasio,Vedegheto, Luminasio eVenola, terre montane della dizione bolognese; e con detta contea ad esso ed a' suoi parenti veniva dato un premio per li ser-vigi prestati alla persona del Pontefice ed alla Santa Sede.
Ritornò nel giorno venticinque Marzo in Bologna la infelice Isabella del Balzo, vedova del Re Federigo di Napoli, la quale era stata a Mantova, per supplicar Carlo Imperatore che, nella miseria in cai ella era caduta, si degnasse, a norma della sua condizione, sovvenirla di assegnamento convenevole per sè e per due figlinole sue. Fu ad essa fatto incontro onorevole, e fu ricevuta dalle dame e dai cavalieri della città coi riguardi dovuti al suo grado regale. Stette quivi ben poco, essendo di passaggio
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