Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
Sia ANNALIda quel valentissimo che fu Alfonso Lombardi, e per le cose ornamentali dal famoso Andrea da Forni igi ne, sommo intagliatore e scultore. Viveva ancora il Ramazzotto quando gli si erigeva un tal monumento, sul quale ponevasi la statua di lui in armatura di Capitano: nè allora avrebbe mai imma* ginato che l'invidia e la calunnia avessero fra poco tanta forza da ridurre lui a mendicità, ed in esi-glio, a chiudere fra le lagrime una vita passata nei trionfi; e la quale pienamente recheremo sotto l'anno che fu di sua morte.
ANNO DI CRISTO 1557»
Bologna in quest' anno era quietissima, quando alcun poco venne a turbarla Lorenzetto de'Medici. Costui, che per lungo tempo fu compagno nelle scelleraggini al Duca Alessandro, oppressore di Firenze ; costui che forse con lui ebbe parte nel-1' avvelenamento del magnanimo Cardinale Ippolito (io Agosto i535); costui ohe giovando il tiranno in ogni sua gesta d'odiosità, s'era pur egli fatto odio-soglia fine, per dissensioni insorte tra loro, cómpra un sicario, spegne il congiunto Alessandro (6 Gennaio ), senza recare alla patria la libertà. Appena commesso il delitto ( che poi narrò in suo scritto facendo lodi a sè medesimo) fuggì di Firenze per riparare a Venezia, e passò intanto per Bologna , dove stavano alcuni fuorusciti fiorentini nemici del Duca, e fra gli altri Silvestro Aldobrandini, Auditore del Legato, e padre di quell' Ippolito che fu poi Papa col nome di Clemente VIII. A questi fuorusciti fece sapere Lorenzino ciò che fatto aveva per liberare la patria , com' ei si diede ad intendere ; ond'essi cominciarono a prepararsi per far ritorno alle case loro: e Girolamo o Geronimo Pepoli prese a radunale alcuni soldati in Bologna e fuori per
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