Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      SiaANNALI
      fermezza la beata tranquillità. Nè essa disconosceva i benefìzi e il lustro che Armaciotto sovra lei rifletteva ; cbè lo donava della cittadinanza, gli offriva il grado senatorio, gli largiva ogni grazia e favore. Più munifìoamente lo guiderdonavano Giulio, Leone , Adriano, Clemente, che nel volgere di pochi anni si succedettero nel soglio pontificio; e ben ei
      10 meritava, avendo ad essi consacrato nno strenuo braccio ed il migliore d' una vita generosa con inconcussa fede, tanto più bella quanto più rara nei condottieri di quell' evo, i quali adescati dall' oro o dalia volubile fortuna abbandonavano uno stendardo per pugnare sotto un altro, e da questo disertavano al suo declino per accorrere a quello cbe s'innalzava redimito d' alloro. Armaciotto era fregiato del cingolo militare, del titolo di Conte, retribuito di pingui stipendii, ed infeudato di dodici tra ville e castelli. Quindi egli era addivenuto opulentissimo, e sapeva essere altrettanto generoso. Oltre al giovare alla pubblica cosa , favoreggiava le arti impiegandole nel modo il più sublime, o in erigere templi all' Eterno, o in adornargli. E là, presso
      11 casolare de'suoi padri, egli sontuosamente uno ne edificò ed insieme un cenobio, e vi condusse una famiglia di monaci acciò sempre vi cantassero le lodi del Signore. Quando Armaciotto non poteva essere utile alla patria col brando lo era col senno, e proponeva cose vantaggiosissime allo stato siccome l'abolizione de'feudi, non curando ch'essa avrebbe colpito più d'ogni altro lui medesimo. Sostenne diverse ambascerie alla corte di Roma a prevenire le cittadine discordie o a soffocarle, e sebbene non avesse voluto sedere senatore, aveva moltissima influenza nelle deliberazioni del senato. Ma tante onoranze , grandi dovi zie, un estesissimo potere gli concitavano una rabbiosa invidia ed incessanti persecuzioni. Egli potè più volte smascherare la calunnia, ed il senato stesso mandò ambasciatori ad Adriano VI. che assumessero le difese di lui, mostrassero quanto avea meritato della patria e della Santa Sede,


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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