Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
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      solenne entrata in questa maniera. Avevano i Senatori ordinato, ohe si facesse uno apparato nobile per rioeverlo onorevolmente, e di ciò ne aveva tolto la cura Scipione Bianchini giovane nobile, e molto giudizioso, il quale per ornamento di fuori alla porta detta di Strada Maggiore ( per la quale doveva entrare il Pontefice) aveva fatto dipingere con architettura di ordine rustico un' arco trionfale, sopra di cui stava la statua di Bologna armata e togata, con lo stendardo in mano della Libertà, • alcuni libri attorno, e aveva dai lati le statue di due fiumi, l'una figurava la Savena, e l'altra il Reno. Nei pilastri dalla banda destra dell'arco, la statua della Fedeltà, col cane ai piedi e colla mano aperta in atto di offerire il cuore: nel pilastro dal manco lato l'Obbedienza appoggiata au di un coviglio di Api. Dentro la città nella strada il primo arco trionfale che si scopriva, d' architettura toscana, era fatto per dimostrare la dignità del sommo Sacerdote, che viene da Cristo capo della religione cristiana; ed era perciò posta in cima dell' arco la statua della Religione, con una lunga croce in una mano e un cuore nell' altra, per dinotare che la nostra religione non consiste solo nelle cerimonie esteriori, ma ò ancora dello spirito. Nel pilastro da man destra dell'arco si vedeva la statua di Melchisedecco in abito sacerdotale, che offeriva pane e vino; e figurava il Sacerdote di Cristo. Nel pilastro dal lato manco la statua di san Pietro. Nel riverso dell'arco, cioè nella parte che riguardava dentro la città, erano le statue della Carità e della Fede, le quali sono virtù principali, e fondamento della nostra religione: quella della Carità era figurata per una donna con due puttini in braccio, e uno appresso a'piedi: la Fede era con una colomba bianca al petto, la quale con i suoi raggi illustrava tutta la statua, per dinotare che la Fede è dono di Dio, e con una mano teneva il libro dei decreti del Concilio Niceno. Gli altri archi erano dedicati a quelle virtù, le quali sono comuni al


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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