Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
Sia ANNALIvalli appartenenti all'arcivescovato di Ravenna dm* Benedetto Cardinale Accolti Arcivescovo di qnella-città, e desiderando di levarne le acque per operarvi colmate di terra fertile, affinchè poi, fatte alte ed asciutte dessero frutto di grani e legumi in buon dato ; fece per ciò scavare un largo e lungo canale per introdurvi le acque del Santerno, che scende e passa per lo contado d'Imola, recando seco colla rapidità della discesa per la china, grandissima copia di terreno , che riempendo quelle valli , alea va il piano, fertilizzava il paese, e lo rendeva atto a coltivazione ed a frutto. Ma perchè, riempiute le valli, non restava luogo che ricever potesse le acque; perciò avveniva che, colmate le valli , si dilatassero le acque stesse nei luoghi bassi coltivabili, pigliando esito fuori dell'usato letto, con grave danno de' popoli vicini, frai quali non eran ultimi i bolognesi; i quali perciò a Fosso Gi-liolo, dove il Duca avea fatto cavare il canale, mandarono Agostino Berò e Gian Lodovico Bovio dottori di legge molto stimati, con Giammaria Cambio ed Andrea da Formigine architettori ed ingegneri esperti ed intendenti, i quali, dopo aver bene considerato il fatto, riferirono al Senato il gran danno che quel cavamento, per l'interramento che produceva, era per fare al contado di Bologna. Il perchè mandando a Roma Romolo Amaseo persona di molte lettere e Segretario del Reggimento, ne diedero i bolognesi conto al Pontefice, il quale per quella causa mandò a Bologna commissario Francesco da Recanati Referendario Apostolico, con ordino che cercasse di comporre non solo quella differenza , ma un' altra ancora insorta da questo che il Duca non voleva che nel Po sboccasse il fiume Reno, sécondo il suo solito corso naturale, allegando che ciò tollerandosi, questo riempirebbe di terra, con danno dei ferraresi , l'alveo di quello.
Ma non fu possibile rimuovere il Duca dalle sue pratiche; laonde poi quante volte sono state inondazioni nella Romagna ferrarese, i paesi verso il Giliolo
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