Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Sropria persona; ed il sospetto era cagione cbe guar-andosi egli da tutti, e non si fidando di veruno desse poca soddisfazione al popolo. E di più., essendo egli di animo altero teneva in conto ben di, poco e magistrati e gentiluomini, ai quali tutti dispiaceva altamente. Inoltre, per mutabilità di indole , e co* suoi alti pensieri, faceva di spesso nuovi statuti, o riformava i già fatti; e dure leggi imponeva, e stretti bandi pubblicava, e rigorosi comandamenti , sicché mostravasi nato per regger forse in età di ferro un popolo barbaro, non in tempo di civiltà un popolo dotto e pieghevole alla ragione,, com'era e com'è generalmente il popolo bolognese. Il quale popolo guardavalo con occhio di dispetto, perchè in lui non vedeva tanto un Legato del Papa, quanto un instabile e severo Governatore, che aveva taleoto e pensieri d'assoluto Principe. I quali pensieri parve ai più de' bolognesi che ispirati a lui fossero dal Vicelegato consigliere: il perchè l'intera popolazione dolevasi che le promesse del Papa, fatte in sul partirsi di Bologna nel i543, non avessero sortito quei buon effetto che secondo le medesime avrebbe potuto desiderarsi.
ANNO DI CRISTO 1846*
In quest'anno fu in grande angustia l'Alemagna, perchè gli eretici luterani guidati da Filippo Langravio facevano colà movimenti grandi a danno dell' Imperatore, e perchè gli scismi, che sembrano ai malveggenti sole guerre alla religione, sono pur anche attentati contro de' troni secolari. E volendo pertanto Paolo Papa soccorrere per quanto potesse a Carlo V. alleato suo, radunò sotto la legazione d'Alessandro Cardinal Farnese dodici mila soldati,, de' quali fu generale Ottavio allora Duca di Carne-, rino, e luogotenente Alessandro Vitelli; e di quella, Annoi. Boi. T. VI, 64
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