Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 535
Pontificio, spiegò le commissioni avute da Papa Paolo ; e distenne il Vescovo di Penna, Vicelegato del Cardinal Caraffa, insieme a Giulio Capoccio Auditore del Torrone col suo Caponotaìo, i quali poi furono con sicurtà rilasciati , e a sindacato sottoposti. Al qual fine venne mandato per Commissario apostolico Pier Donato Cesi romano,Vescovo di Narrò, che trasse in lungo il negozio per molti mesi con grave danno di coloro che testificarono d'aver veduta la testa di Martino de'Veli attaccata all'arin-ghiera , sebbene ( per far piacere ai Caraffa ) fosse vietato di provarlo. E la cosa andò in maniera fra di noi ( mercé de' cavillosi Procuratori che difendevano la causa de' forti ) che i testimoni morirono di stento, la maggior parte in prigione ; e quelli che vivi rimasero, ebbero a patire disagi e spese, lasciando esempio ai posteri loro, che non è pro-fittevol cosa il sindacare le azioni de' maggiori.
La stessa causa poi venne a Roma trasferita, e il Vescovo di Penna fu privato per lungo tempo del vescovato suo, e l'Auditore venne sbandito. Degli altri chi ebbe male se lo portò in pazienza con suo danno.
Nell'anno di che stiamo ragionando, morì il Re di Francia Enrico li. Due anni prima era morto quello di Portogallo e 1' Imperator Carlo V. — InSuesto mancò Cristierno III. di Danimarca o della >acia; la Regina vecchia di Polonia; quelle d'Ungheria e d'Inghilterra; il Doge di Venezia Giovanni Friuli, e tredici Cardinali. L'anno prima era morto Ercole li. da Este, cui succedette in Ferrara Alfonso II. figliuolo di lui, tanto famoso per le vicende di sua famiglia al tempo del Tasso , poeta principe fra gli epici d'Italia. Finalmente nel presente anno (18 Agosto) morì in età d' ottantatre anni Papa Paolo IV., il quale, pochi giorni prima di mancare ( per chiuder con forte azione il suo vigoroso pontificato) represse gli eretici dichiarandoli scaduti dai loro benefizi o dalle dignità se non facessero pubblica confessione de' loro errori.
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