Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIANNO DI CRISTO 106fl,
Vivendo in pace Bologna, cenata la penuria per previdenza del Borromei, e correndo un carnevale Temperato e sereno, diedersi i prefati cavalieri bo-lognesi ( e specialmente quelli della Viola o del giardino Ferrerio, in fondo al Borgo di san Marino) « correr giostre di vario modo, fra le quali diverse alla Quintana ed una allo scontro nella domenica ultima del carnevale medesimo, il premio della quale fu un ricco palio di velluto cremisino, ed una spada con pugnale e cintura dorata, che fa* rono proposti dagli Anziani per averli a donare e chi più valorosamente si portasse nel giorno della giostra. E qui (riferendo la descrizione che fa il Vi-sani d'un tale trattenimento popolarissimo) diremo che nel segnato giorno essendo i cavalieri comparsi in campo con ordine bellissimo armati ed adornati nobilmente con varie imprese e livree, tutti si portarono egregiamente ed alla fine con grande applauso del popolo restò vincitore Pirro Malvezzi, ed avuto in premio il palio, fu da tutti i gentiluomini accompagnato sino a casa con istrepito di trombe e tamburi, e voci di tutto il popolo.— La spada fu data ad Ercole Malvezzi. • Il giorno seguente poi, che fu il lunedì di carnevale a tre ore di notte nel cortile del Palazzo maggiore coperto di panni, con le facciate e le finestre tutto intorno cinte di palchi e soprappalchr , nei quali stavano le gentildonne, i gentiluomini e altri per veder la festa, si cominciò un torneamene to, il soggetto del quale fu che Clitomaco, Telefane e Di marco, cavalieri di Soria, giunti poco dianst a Bologna, dove avevano inteso trovarsi molti cavalieri valorosi, si offerivano di sostener con l'armi combattendo a piedi e a cavallo contro oiasouno
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